⚙ Con l’entrata in vigore della variante 2025 della CEI 79-3, la norma di riferimento per gli impianti di allarme intrusione e rapina, si consolida un passaggio fondamentale verso sistemi più affidabili e sicuri. La nuova versione non si limita a un semplice aggiornamento formale: ridefinisce criteri e responsabilità che incidono in modo diretto sulla progettazione, sull’installazione e sulla manutenzione, offrendo uno strumento normativo più preciso e aderente alle esigenze attuali.
Un primo punto centrale riguarda la classificazione dei rischi, resa ora più chiara e articolata. Questo consente di collegare in maniera più stretta le caratteristiche dell’ambiente da proteggere con le prestazioni richieste all’impianto. Individuare correttamente il livello di rischio significa poter dimensionare in modo adeguato componenti, sistemi di rilevazione e dispositivi di segnalazione, riducendo così la possibilità di vulnerabilità o inefficienze.
A ciò si affiancano i requisiti aggiornati per progettisti e installatori, che stabiliscono nuove regole di responsabilità professionale. Non basta più garantire un impianto “funzionante”: è necessario dimostrare che le scelte progettuali e operative siano coerenti con l’analisi del rischio, con la normativa vigente e con le migliori pratiche del settore. Questo approccio valorizza le competenze tecniche e porta a un innalzamento generale della qualità delle installazioni.
Un altro aspetto cruciale riguarda la documentazione tecnica, che diventa più rigorosa e dettagliata rispetto al passato. Non si parla più di semplici schemi elettrici, ma di un insieme strutturato di documenti che devono comprendere certificazioni dei dispositivi utilizzati, protocolli di collaudo, rapporti di verifica periodica e manuali di manutenzione. L’obiettivo è garantire la tracciabilità delle decisioni progettuali e facilitare ogni intervento futuro di manutenzione o adeguamento dell’impianto.
La norma si inserisce inoltre in un contesto tecnologico in continua evoluzione. L’integrazione con sistemi complementari, come la videosorveglianza, i dispositivi nebbiogeni o i controlli di accesso, permette di innalzare ulteriormente il livello di protezione. Questi strumenti, riconosciuti dalla CEI 79-3 come elementi capaci di incrementare l’efficacia dell’impianto, contribuiscono a realizzare sistemi più completi e capaci di rispondere a scenari di rischio complessi.
Il risultato complessivo della variante 2025 è un quadro normativo che mette al centro precisione, responsabilità e sicurezza, offrendo linee guida più stringenti ma anche più chiare. In questo modo viene ridotto il margine di errore nelle fasi di progettazione e installazione e si innalza lo standard qualitativo del settore. Per chi opera nel comparto, questo aggiornamento rappresenta non solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità per migliorare la propria offerta, rafforzare la fiducia dei clienti e differenziarsi in un mercato sempre più competitivo.Per consultare nel dettaglio tutti i cambiamenti introdotti, è disponibile il documento ufficiale sul portale CEI: CEI 79-3 Variante 2025.